Il futuro


Sulle lastre di marmo del pavimento di San Pietro, proprio dinanzi all'altare della Confessione, Cornacchiola aveva individuato «due figure di antagonisti della Chiesa, l'islam e la Russia». Un'immagine che continuò sempre a mostrare a quanti accompagnava in visita alla basilica, e che in uno dei suoi realistici sogni illustrò anche a Giovanni Paolo II: «Gli spiego che la Chiesa sarà combattuta in senso religioso e politico».

In effetti, sin dal primo messaggio del 12 aprile 1947, la Vergine della Rivelazione gli profetizzò due eventi ancora spalancati sul futuro:


«Momenti duri si preparano per voi, e prima che la Russia si converta, e lasci la via dell'ateismo, si scatenerà una tremenda e grave persecuzione».

«Vi saranno giorni di dolori e di lutti. Dalla parte d'oriente un popolo forte, ma lontano da Dio, sferrerà un attacco tremendo, e spezzerà le cose più sante e sacre, quando gli sarà dato di farlo».


La prima frase, relativa alla Russia, richiama immediatamente alla memoria il segreto di Fatima, con a richiesta di Nostra Signora di consacrare la Russia al suo Cuore immacolato:


«Se si darà ascolto alle mie richieste, la Russia si convertirà e si avrà la pace. Altrimenti, essa diffonderà i suoi errori per il mondo, provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, diverse nazioni saranno annientate» (a Lucia, 13 luglio 1917).


La seconda ci conduce alla stretta attualità, con le sempre più ricorrenti azioni brutali dello Stato islamico, che minaccia di allargarsi a dismisura verso I'occidente e di di­ struggere le comunità cristiane.

Le dure e ispirate considerazioni di Cornacchiola non si rivolgono indiscriminatamente contro altre religioni e i loro fedeli, bensì stigmatizzano l'integralismo di quanti sfruttano la fede per motivi politici e ideologici. In particolare a riguardo dell'islamismo, il suo affondo ha come obietti­ vo quanti fanno una lettura fondamentalista del Corano, incitando alla violenza contro chi la pensa diversamente.

Lo documenta la poesia Quel nefasto sogno infausto, scritta da Bruno agli inizi del 2000, che ha anticipato preoccupazioni sempre più diffuse in questi ultimi tempi: «I cari fondamentalisti islamici I non sono musulmani di Maometto, I si camuffano, sono diabolici, I in Kosovo, Cecenia, India, pur metto I Timor Est, il Sudan e pur la Slavonia, I l'islam

ricompare fondamentalista, I dopo Lepanto e Vienna or si sbornia I di fanatismo e uccide a prima vista. I È un sogno fatto questa mattina, I ognuno grida: 'A morte i cristiani'; I succede una vera carneficina! I Gridano i fondamentalisti: 'Marrani!' I 'Viva Allah e Maometto a Medina...' I Di sangue, piene avean le mani!»

Di particolare impatto è un'esperienza che il veggente visse nella notte fra il31 dicembre 1984 e il 1° gennaio 1985, sempre al confine tra sogno e profezia. Il racconto è drammatico:


«Mi sento trasportare (tutto il corpo) nel centro di Roma, e precisamente in piazza Venezia. c'era radunata molta gente che gridava: 'Vendetta!Vendetta! Tremenda vendetta!'; molti morti erano sulla piazza, e nelle altre piazze adiacenti e nelle vie. Molto sangue scorreva: ma io vedevo anche molto sangue - pur stando a piazza Venezia - sull'asfalto in tutto il mondo (perché da piazza Venezia mi era presente - internamente o esternamente, non so) tutto il mondo, tutto imbrattato di sangue! Improvvisamente, tutta quella gente che gridav 'Vendetta, vendetta, tremenda vendetta si mette a gridare: 'Tutti a San Pietro!Tutti a San Pietro!'; così anch'io, tra la folla, venivo sospinto verso San Pietro; e si percorre­ va, tutti stretti, il corso Vittorio Emanuele, e tutti -come un canto di odio e rabbia -continuavano a gridare: 'Vendetta!'»


Insieme a questo grido, Bruno udiva un'altra parola, scandita furiosamente: Bezboznik, che in russo, come scoprì successivamente, significa 'senza Dio':

«Si arriva su via della Conciliazione, e da lontano vedo la chiesa di San Pietro -in fondo alla via della Conciliazione - e mi metto con le spalle addosso a un muro di un fabbricato dove già nel 1950 vedevo San Pietro da lontano e il Papa Pio XII che, dalla loggia, proclamava il dogma dell'assunzione al Cielo della Vergine Maria! Allora prego per tutti, per tutta quella gente che gridava 'vendetta e andava verso la piazza. Improvvisamente sento una voce che mi dice (però non era la voce della Vergine): 'Non sostare lì:vai nel­ la piazza anche tu!'A questo punto lascio quel posto e vado verso la piazza».


Sul piazzale all'interno del colonnato c'erano il Papa, cardinali, vescovi, sacerdoti e religiosi:


«Tutti piangevano. Meraviglia: erano scalzi e, con un fazzoletto bianco nella mano destra, si asciugavano le lacrime, gli occhi; e avevano (lo vedevo bene), nella mano sinistra, della cenere. Io guardo e sento dentro di me un gran dolore e mi domando: 'Ma perché, Signore, tutto questo? Perché?' Una voce sento che grida: 'Lutto! Grande lutto! Pregate perché venga l'aiuto dal Cielo!'; e questa era la voce della Vergine: 'Fate penitenza! Pregate! Penitenza!' Poi ripete per tre volte: 'Pregate! Pregate!Pregate! Penitenza! Penitenza! Penitenza! Essi piangono perché non possono più trattenere e argina­ re il male che dilaga nel cuore e nello spirito dell'uomo nel mondo! :L'uomo deve ritornare al Dio vero!'; poi fa: 'Al Dio santo; e non discutere quale Dio!' Allora sento un altro grido più forte, che dice: 'Io sono!' (che non era più la voce della Vergine). Poi la Vergine riprende di nuovo a parlare: l'uomo deve umiliarsi e ubbidire alla legge di Dio, e non cercare altra legge che allontana da Dio! Come si deve vive­ re? La mia Chiesa (e qui cambia voce) è una: e voi ne ave­ te fatte tante! La mia Chiesa è santa: e voi l'avete dissantifìcata! La mia Chiesa è cattolica: è per tutti gli uomini di buona volontà che accettano e vivono i sacramenti! La mia Chiesa è apostolica: insegnate la via della verità e avrete e darete la vita e la pace al mondo! Ubbidite, umiliatevi, fate penitenza e avrete la pace!'»


Quella visione ritornò altre volte ad angustiare il veggente. Per esempio, il 6 marzo 1996 scrive:


«Notte tremenda piena di paura, sogni macabri, morti, sangue, sangue, in ogni parte sangue. Quando vidi da piazza Venezia sangue e nel mondo sangue a San Pietro».


E anche il 15 ottobre 1997:


«Oggi ho rivissuto quel sogno in cui la Vergine mi porta a piazza Venezia e da vedevo tutto il mondo terrestre inzuppato di sangue, poi mi porta con la folla atea a San Pietro, c'è sul sagrato il Papa, cardinali, vescovi e sacerdoti, religiosi e religiose con un fazzoletto in mano e la cenere in un'altra, la cenere sulla testa e con il fazzoletto si asciugavano le lacrime. Quante sofferenze».


Il 21 luglio 1998 «ho sognato che musulmani circonda­ vano le chiese e chiudevano le porte e dai tetti gettavano benzina e davano fuoco, con dentro i fedeli in preghiera e tutto anche a fuoco». Ulteriori simili visioni di violenza gli ispirano, il 17 febbraio 1999, una riflessione anticipatrice degli accesi dibattiti dei nostri giorni:


«Ma perché gli uomini responsabili non vedono l'invasione dell'islam in Europa? Qual è il fìne di queste invasioni? Non si ricordano più Lepanto? Oppure hanno dimenticato l'asse­ dio di Vienna? Non si può vedere un'invasione pacifica quando uccidono nel loro Paese islamico coloro che si dichiarano cristiani o si convertono a Cristo. Non solo questo, ma non ti permettono di costruire chiese né far proseliti».


All'alba del 10 febbraio 2000, un altro angoscioso sogno:


«Mi trovo con tutta la Sacri a San Pietro per l'acquisto del­ le indulgenze giubilari. Improvvisamente sentiamo un rimbombo d'una forte esplosione, poi delle grida: 'A morte i cristiani!' Una folla di barbari correva dentro la basilica, uccidendo chiunque incontrava. Grido alla Sacri: 'Usciamo e facciamo muro davanti alla basilica'. Si va sul sagrato, tutti ci mettiamo in ginocchio con il santo rosario in mano e si prega la Vergine che venga con Gesù a salvarci. Tutta la piazza era colma di fedeli, sacerdoti, religiosi, religiose. I fedeli pregavano con noi. Le donne portavano il velo in testa nero o bianco; tutti i sacerdoti presenti con l'abito talare; i religiosi e religiose ognuno con il suo abito religioso; ai lati del sagrato, i vescovi erano a sinistra di chi guarda la chiesa, i cardinali a destra, e pregavano in ginocchio col viso a terra... improvvisamente la Vergine è lì presente con noi e dice: 'Abbiate fede, non prevarranno'. Noi si piange dalla gioia e i persecutori escono, stavano per lanciarsi sopra di noi, ma una schiera di angeli ci circonda e i diabolici lascia­ no le loro armi .a terra, spaventati molti scappano e altri si inginocchiano con noi dicendo: 'La vostra fede è la vera, noi crediamo'. I cardinali e i vescovi si alzano e con un secchiello in mano pieno d'acqua battezzano i pagani, che era­ no inginocchiati, e tutti gridano: 'Viva Maria, Vergine della Rivelazione, che ci ha mostrato Gesù Il Verbo che ha salvato l'umanità'. Noi con la Vergine si continua a pregare e le campane di San Pietro suonano a festa, mentre esce il Papa».


È proprio il Pontefice al centro delle preoccupazioni del­ la Vergine della Rivelazione, che sin dal primo messaggio del 12 aprile 1947 aveva dichiarato:


«La Santità del Padre regnante nel trono dell'amore divino soffrirà a morte, per un poco, di qualche cosa, breve, che, sotto il suo regnare, avverrà. Altri pochi ancora regneranno sul trono: l'ultimo, un santo, amerà i suoi nemici; mostrandolo, formando l'unità d'amore, vedrà la vittoria dell'Agnello».


E le profezie ricevute da Comacchiola si pongono in sintonia con quelle delle apparizioni di La Salette nel 1846 e di Fatima nel 1917, che rispettivamente preannunciarono il ferimento e l'assassinio di un Papa.

Nel segreto messo per iscritto da Melania il6 luglio 1851, cinque anni dopo aver visto la Bella Signora a La Salette, e inviato a Papa Pio IX si legge infatti: «Il Papa sarà perseguitato da ogni parte, gli si sparerà addosso, lo si vorrà mettere a morte, ma non gli potranno far nul­ la. Il vicario di Cristo trionferà ancora una volta».


A Lucia, nel terzo segreto di Fatima, Nostra Signora mostrò


«in una luce,immensa che è Dio: 'qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti', un vescovo vestito di bianco: 'abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre'. Vari altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'e­ ra una grande croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e .mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose e va­ rie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni».


Si tratta della medesima sequenza che vide, anch'egli in uno dei suoi profetici sogni, san Giovanni Bosco, con l'immagine di una nave raffigurante la Chiesa, guidata da un timoniere che è il Pontefice, al centro di un nugolo di navi in procinto di combattere:


«In mezzo all'immensa distesa del mare si elevano dalle onde due robuste colonne, altissime, poco distanti l'una dall'altra.

Sovra di una vi è la statua della Vergine immacolata, ai cui piedi pende un largo cartello con questa iscrizione: Auxilium chrlstianorum (aiuto dei cristiani); sull'altra, che è molto più alta e grossa, sta un'ostia di grandezza proporzionata alla colonna e sotto un altro cartello colle parole: Salus credentium (salvezza dei credenti). [...] Il Papa sta al timone e tutti i suoi sforzi sono diretti a portar la nave in mezzo a quelle due  

colonne, dalla sommità delle quali tutto intorno pendono mol­ te ancore e grossi ganci attaccati a catene. Le navi nemiche si muovono tutte ad assalirla e tentano ogni modo per arre­ starla e farla sommergere. [...] E scoppiano intanto i cannoni degli assalitori, si spezzano i fucili, ogni altra arma e i rostri; si sconquassan molte navi e si sprofondano nel mare. Allora i nemici furibondi prendono a combattere ad armi corte; e colle mani, coi pugni, colle bestemmie e colle maledizioni».


In questo momento «il Papa, colpito gravemente, cade. Subito, coloro che stanno insieme con lui corrono ad aiutarlo e lo rialzano. Il Papa è colpito la seconda volta, cade di nuovo e muore.

Un grido di vittoria e di gioia risuona tra i nemici; sulle loro navi si scorge un indicibile tripudio. Sennonché, appena morto il Pontefice, un altro Papa sottentra al suo posto. I pilo-. ti radunati lo hanno eletto così subitamente, che la notizia della morte del Papa giunge colla notizia dell'elezione del successore. Gli avversari incominciano a perdersi di coraggio. Il nuovo Papa, sbaragliando e superando ogni ostacolo, guida la nave sino alle due colonne e, giunto in mezzo a esse, la lega con una catenella che pendeva dalla prora a un' ancora della colonna su cui stava l'ostia; e con un'altracatenella che pendeva a poppa la lega dalla parte opposta a un'altra ancora appesa alla colonna su cui è collocata la Vergine immacolata».


Di questo racconto del santo torinese, fondatore dei Salesiani, Bruno non seppe nulla fino al 10 marzo 1988, quando scrive sul diario:


«Oggi il padre Giuliano è ritornato per la confessione prima di Pasqua e mi ha portato degli articoli pubblicati su Lepanto che parla di san Giovanni Bosco con le sue profezie che io non ancora conoscevo e la Vergine mi ha parlato di questo nel messaggio per il Papa».


In effetti, c'è un significativo intreccio fra i sogni di don Bosco e quelli di Cornacchiola, che si compongono fra loro come tessere di un mosaico.

Il 28 novembre. 1964 Bruno aveva visto


«il mondo che si rivoltava contro il Papa e gridava: 'A morte'. La schiera di Arditi forma attorno al Papa un cerchio e, con crocifissi e rosari in mano, in coro pregavano. La gente rideva, ma quando si azzardavano ad avvicinarsi cadevano fulmina­ ti all'indietro. Il Papa in mezzo a noi in piedi che benediceva tutto, gridando: ora che vi convertiate, questo è il miracolo, siamo all'ultimo atto del dramma umano, convertitevi!'»


«Sogni, sempre sogni, è un periodo di tempo che non faccio altro che sognare il Papa che fugge: non Paolo VI, ma un altro. Lo aiuto e il mondo salta in aria; sangue, molto sangue, che sembra melma e molti restano presi come se fosse pece, restano attaccati. Molti sacerdoti e suore in piazza San Pietro squartati» (21gennaio 1975)


Dopo le comunicazioni della Vergine relative agli attentati subìti da Giovanni Paolo II il 13 maggio 1981 e il 12 maggio 1982, dei quali abbiamo parlato in precedenza, il 19 giugno 1982 il veggente scrive:


«Non vorrei essere preso per iettatore, né per indovino, ma questa notte di nuovo sogno: mi trovo a San Pietro proprio davanti alla basilica, si attendeva il Papa, la gente attorno gridava: 'Eccolo, eccolo!' Mi presento davanti a lui, la scorta mi allontana, un grido, il Papa è a terra intriso di sangue, non mi fanno avvicinare, piango, mi sveglio e prego molto per lui».


Poi il 1° marzo 1983:


«Quello che mi hai fatto vedere, o Signore, sangue in quantità sopra il bianco vestito del Papa, fa' che non si avveri».


Ancora il7 febbraio 1986:


«Mentre il Papa stava celebrando la Messa, si sente una grande confusione e voci che si elevano minacciose, avanzano ver­ so l'altare, la polizia incomincia a sparare, grida, fuggi fuggi, il Papa viene colpito, il sangue arrossa l'abito talare bianco e si sente gridare: morto!È morto'»'. ·

 

E il 28 agosto 1989: «In sogno ho visto il Papa che era andato in una località e tutti gridavano: morto'».


Oltre che dalla sconvolgente immagine dell'omicidio di un Papa, Cornacchiola è stato tormentato da nume­ rose premonizioni relative alle sofferenze che dovrà attraversare la Chiesa cattolica nell'ambito dottrinale e alle persecuzioni che i suoi fedeli subiranno dal punto di vista fisico.

Quel che c'è da attendersi per il futuro, la Vergine lo aveva descritto con ricchezza di particolari già nel primo messaggio del 1947:


«Satana è sciolto, da promessa divina, per un periodo di tempo: accenderà fra gli uomini il fuoco della protesta, per la santificazione dei santi. L'ira di Satana non è più mantenuta; lo spirito di Dio si ritira dalla Terra, la Chiesa sarà lasciata vedova, ecco il drappo talare funebre, sarà lasciata in balìa del mondo. I sacerdoti, pure essendo nella bolgia infernale, sono a me cari; saranno calpestati e trucidati, ecco la croce rotta vicino alla talare dello spogliamento esteriore sacerdotale. Vedrete uomini guidati da Satana fare una lega unitaria per combattere ogni forma religiosa; la colpita maggiormente sarà la Chiesa del Cristo, per nettarla dalle sozzure che vi sono dentro:commercio usureggiante e politica, contro Roma! La Chiesa tutta subirà una tremenda prova, per pulire il carname che si è infiltrato tra i ministri, specie fra gli Ordini della povertà, prova morale, prova spirituale, per il tempo indicato nei libri celesti, sacerdoti e fedeli saranno messi in una svolta pericolosa nel mondo dei perduti, che si scaglierà con qualunque mezzo all'assalto: false ideologie e teologie! I..:Eucaristia sarà un giorno dissacrata e non più creduta la presenza reale di mio Figlio. Momento di sconforto e smarrimento sarà sopra voi; unitevi nell'amore di Dio, fate una sola regola: Evangelo vivo!Siate forti nella verità dello spirito, l'Ovile di Cristo è e sarà la salvezza di tutti coloro che vogliono salvarsi. Nel fina­ le, molti saranno convertiti per le molte preghiere e per il ritorno all'amore di tutti, e per potenti manifestazioni divine; sarà dato permesso fino a un tempo a costoro di distrugge­ re tutto e tutti; poi l'Agnello mostrerà la sua vittoria eterna, con le Potenze divine, distruggerà il male col bene, la carne con lo spirito, l'odio con l'amore!»


Nel corso degli anni, ulteriori flash si sono andati via via