LA GRANDE INVOCAZIONE Dal punto di Luce entro la Mente di Dio. Affluisca luce nelle menti degli uomini. Scenda Luce sulla Terra. Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio Affluisca amore nei cuori degli uomini. Possa il Cristo tornare sulla Terra. Dal centro ove il Volere di Dio � conosciuto Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini; Il proposito che i Maestri conoscono e servono. Dal centro che vien detto il genere umano Si svolga il Piano di Amore e di Luce. E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede. Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra. Questa Invocazione o Preghiera non appartiene ad alcuno n� ad alcun gruppo, ma a tutta l�Umanit�. La bellezza e la forza di essa stanno nella semplicit�, e nel suo esprimere certe verit� centrali che tutti gli uomini accettano, in modo innato e normale - la verit� che esiste un�Intelligenza fondamentale cui, vagamente, diamo il nome di Dio; la verit� che, dietro ogni apparenza esterna, il potere motivante dell�Universo � Amore; la verit� che una grande Individualit�, dai Cristiani chiamata il Cristo, venne sulla Terra, e incorpor� quell�amore perch� potessimo comprendere; la verit� che sia amore che intelligenza sono effetti di quel che vi vien detto il Volere di Dio; e infine l�evidente verit� che solo per mezzo dell�umanit� stessa il Piano divino trover� attuazione. Alice A. Bailey |
DOSSIER IL RITORNO DEL CRISTO IL RITORNO DI GESU' CRISTO: IL DIO INATTESO Di Guido Tanchi La parusia cristica al confronto decisivo con la fede dell'uomo Duemila anni fa si � svolta in Palestina l�esperienza di un Avatar destinata a segnare il cammino spirituale del genere umano. Un giovane galileo di Nazareth ne fu la voce, ma entr� presto in conflitto con il popolo ebraico perch� lo mise subito di fronte alle proprie responsabilit� dinanzi al Signore e pose in discussione la presenza stessa di Dio nel Sacro Tempio di Israele. Dal popolo ebraico il Tempio era considerato il cuore sacro della nazione. Dopo la distruzione di Gerusalemme, da parte dei Babilonesi, il nuovo complesso era sorto da appena cinquant�anni; intorno alla struttura ruotavano tutti i maggiori interessi di Gerusalemme e del Gran Consiglio Ebraico (Sinedrio). Metterlo in discussione o criticarlo significava toccare notevoli interessi ma anche convinzioni spirituali ormai radicalizzate nel tempo. Gli Esseni di Qumran e Giovanni il Battista criticarono aspramente le attivit� del Tempio ma l�umile Nazareno di Galilea trover� il coraggio di estrarre le sue radici logore e di porle all�attenzione del mondo. Il 7 aprile dell�anno 30, fuori le mura di Gerusalemme, in un posto chiamato Golgota (letteralmente "Il colle del cranio") vengono crocifissi tre uomini. Al centro c�� il galileo di nome Ges�, che da tre anni predica un messaggio di amore e fratellanza universale, e invita tutti gli uomini a prendere coscienza che il Dio di Israele, attraverso di lui, Verbo incarnato, sta comunicando a suoi figli che il pianeta Terra sar� "presto" testimone di un�importante "rivelazione" spirituale, preludio di una nuova vita. Il giovane di Nazareth possiede straordinarie doti di taumaturgo e usa il linguaggio simbolico e figurato delle parabole; sa benissimo i rischi che corre ma la consapevolezza della verit� che lo compenetra, lo porter� a scacciare i mercanti dal "sacro luogo" e a pronunciare la frase sacrilega: "Demolite questo tempio e in tre giorni lo ricostruir�". E� la scintilla che ne determiner� l�arresto e quindi la condanna a morte per crocifissione, perch� ha attaccato frontalmente il modo dogmatico con il quale il Sinedrio e il popolo ebraico vivono e interpretano la legge di Mos�. "NON VENI SOLVERE SED ADIMPLERE (Mt, 5, 17)" "Che m�importano le controversie e le sottigliezze dei dottori. In nome della scienza essi possono ben negare i miracoli; in nome della filosofia, la dottrina, in nome della storia il fatti. Possono ben mettere in dubbio l�esistenza stessa di Lui, e attraverso la critica filologica sospettare l�autenticit� dei testi. Provo persino piacere che vi riescano, poich� la mia fede non dipende per nulla da tutto ci�. Penso che non si tratta di credere alle parole del Cristo perch� il Cristo � il figlio di Dio - quanto di comprendere che egli � figlio di Dio perch� la sua parola � divina e infinitamente pi� alta di tutto ci� che l�arte e la saggezza degli uomini possano proporci... Signore, non perch� mi sia stato detto che voi eravate il figlio di Dio, ascolto la vostra parola; ma la vostra parola � bella al di sopra di ogni parola umana, e da questo io riconosco che voi siete il figlio di Dio... Signore, io vengo a voi come un fanciullo; come il fanciullo che voi volete che io divenga, come il fanciullo che diviene chi si abbandona a voi." Le parole dello scrittore francese Andr� Gide (Parigi, 1869 - 1951), premio Nobel per la letteratura nel 1947, tratte dall�introduzione al libro "Numquid et tu?", ci introducono in una riflessione sul significato autentico e non mediato della missione del Cristo, che � venuto per dare compimento alle scritture. Ges� � stato un predicatore itinerante: parlando alle genti di quel lembo di terra medio-orientale, che si chiama Palestina (letteralmente "Terra dei Filistei"), il Messia ha parlato a tutti gli spiriti che si evolvono sul pianeta Terra. In quel "crogiolo multietnico", nonch� terra inquieta e testimone di profondi contrasti umani, il Signore pos� il suo sguardo amorevole e la sua benevolenza di Padre, affinch� si cristallizzasse nel cuore dei suoi figli il disegno dell�unit� divina insita nel grande progetto della Creazione. Il presupposto centrale per comprendere le difficolt� che comporta la realizzazione dell�unit� spirituale, � la non negazione del molteplice e delle singole individualit�. Sulle problematiche evolutive e sulle direzioni spirituali della vita umana si � espresso, con profonde cognizioni, un gesuita paleontologo, Pierre Teilhard De Chardin (1881 - 1955), di cui esporr� alcuni pensieri guida. Secondo l�intellettuale francese la risposta ai problemi di crescita spirituale non va cercata nell�annullamento del s� ma salvaguardando la ricchezza degli elementi in tensione tra loro. Se il progresso interiore � orientato all�unificazione, le individualit� non vanno soppresse ma sviluppate, e le convergenze dei singoli "trasmutate" nella sublimazione cristica delle tensioni dualistiche. Afferma T. De Chardin: "L�idea di un�unit� di convergenza, � la sola che possa fondere la morale e la religione di un universo a base di ricerca e di progresso". Si discopre cos� alla consapevolezza umana un universo "nuovo" che l�essere stesso pu� creare e inventare in virt� della propria crescita. Il Cristo si � incarnato nel nostro mondo, non per fini "restaurativi" ma per orientare "e stimolare l�evoluzione dell�umanit�, dando ad essa il suo vero e proprio centro, il suo vero e proprio scopo". Il Cristianesimo, dunque, non come dogma "schiavizzante" ma come religione dell�evoluzione che determiner� la nascita del "cristiano nuovo" ormai in grado di compiere la sua vera missione: la costruzione del mondo nel Cristo. Appare ora pi� chiaro che il genere umano, affinch� il progetto divino possa avere compimento nella "Parusia Cristica", cio� nel ritorno glorioso di Ges� Cristo, deve raggiungere l�unit� spirituale. Gli uomini "risvegliati" formeranno la nuova collettivit�, che sar� la base genetica, biologica ed etnica che contribuir� alla generazione storica del "Corpus Christi" Universale. L�INIZIAZIONE Il grande problema della societ� umana riflette l�incapacit� degli individui che la compongono, di comprendere l�esperienza in una realt� e in una struttura corporea fisica alla luce dei livelli energetici evolutivi, di cui la natura fisica rappresenta solo la struttura terminale dell�esperienza conoscitiva. Molti uomini illuminati, hanno reso testimonianza di esperienze nei mondi pi� sottili, non appartenenti al mondo fisico. La presa di coscienza definitiva, che la vita terrena � solo la preparazione alla vita in altre dimensioni, � il presupposto necessario per operare il cambiamento radicale di questa societ� che la "Gerarchia Spirituale", guidata dal Cristo e composta da Esseri che vengono da mondi pi� evoluti dal nostro, sta preparando da duemila anni. � in atto nel nostro pianeta un processo molto delicato, che implica una "trasmutazione alchemica" degli elementi energetici che compongono l�essere umano. Le energie del corpo fisico e dei corpi sottili (eterico, mentale ed emotivo), subiranno un riorientamento radicale che consentir� la rivelazione del S� spirituale in ogni essere consapevole e aperto all�amore cristico. Ogni forma fisica o esteriore, � sempre il simbolo o la rappresentazione di una realt� spirituale che aspetta solo di essere decodificata, per trovare la giusta ed adeguata espressione nel mondo fenomenico. Ma "le pratiche che conducono all�unione con l�anima sono prima di tutto ardente aspirazione, poi lettura spirituale e infine completa obbedienza al Maestro" (da Aforismi di Patanjali). La lettura spirituale che segue all�ardente aspirazione del "discepolo", presuppone un intelletto "pensante" che user� la tecnica meditativa per risvegliare il Cristo interiore, presente in ogni creatura umana. Allora l�obbedienza al Maestro non sar� pi� un carico di inutili regole e doveri, da seguire e rispettare, ma rappresenter� solo il distacco dalle componenti negative dell�ego inferiore, per realizzare alla luce dell�intuizione la partecipazione del S� al progetto evolutivo e unitario dell�universo. Il problema centrale � sempre quello del controllo della mente umana, che dovr� servire anzich� pretendere di essere servita; domare la propria mente � di fondamentale importanza per poter accedere alla visione intuitiva del S�. Il primo passo consiste nel trovare la concentrazione e l�attenzione nelle attivit� della propria vita. L�auto disciplina nella vita quotidiana placher� la mente perch� il pensiero rimarr� focalizzato sulle azioni svolte, e con l�aiuto di una ferrea volont� la mente svilupper� gradualmente la capacit� di concentrarsi, per focalizzare l�attenzione sulle istanze interiori. Ognuno poi sceglier� la tecnica meditativa che emerger� dalle proprie ricerche ed esperienze spirituali; � importante non cadere vittima dei "praticoni" e degli sfruttatori, i cosiddetti arroganti dello spirito che nella nostra epoca, purtroppo, sono numerosi. Solo quando l�uomo sar� in grado di utilizzare coscientemente l�energia della propria anima, sar� un soggetto, che attraverso il cammino iniziatico, interagir� con la vera vita energetica del pianeta e comprender� la Verit� di un Universo in continua evoluzione. "VERITAS LIBERAVIT VOS" Un Avatar (letteralmente "che discende da molto lontano") si incarna quando i tempi sono maturi, perch� la societ� umana deve far fronte a problemi che non � pi� in grado di risolvere da sola; gli uomini allora invocano un salvatore, un iniziato che possa perorare la loro causa davanti a Dio. La discesa di un Avatar riassume in s� sia la necessit� di Dio di contattare l�umanit� che la necessit� dell�uomo di superare i limiti, la sofferenza e la precariet� della propria condizione. Nel momento che un Dio Padre predispone i cambiamenti necessari, per la legge d�evoluzione, assume rilievo assoluto l�invocazione compatta dell�umanit�, che ha compreso interiormente il piano divino di verit� insieme alla necessit� evolutiva che si cela dietro ogni processo creativo. Duemila anni fa Dio si � manifestato quale amore, per consentire a tutti i suoi figli di penetrare e comprendere i suoi piani e la sua volont�. Il piano di salvezza e redenzione dell�umanit� richiede ad ogni uomo di farsi discepolo e di percorrere il cammino iniziatico. � imminente un�espansione della coscienza del pianeta Terra e dei suoi abitanti; l�unione spirituale dei gruppi di anime che sono consapevoli dei prossimi eventi, perch� interpretano correttamente i segni dei tempi, testimonia che i discepoli del Cristo sono pi� che mai attivi e operanti, ognuno secondo le proprie caratteristiche individuali. Gli uomini che, in Oriente e in Occidente, hanno deliberatamente scelto la luce si avvicinano ai nuovi livello di consapevolezza che discopre loro orizzonti spirituali prima sconosciuti. Questi esseri iniziano a comprendere il grande piano divino che si cela dietro la prossima riapparizione del Cristo, che torna "visibile" dopo duemila anni per portare a compimento la suprema volont� del Padre. La vita che aspetta i nuovi servitori del mondo, comporter� un uso diverso dell�energia vitale: cos� profetizz� Amos nel VII secolo a. C.: "Il discernimento scorrer� come acqua corrente e l�onest� come un fiume possente". A questo proposito, Vangelo di Giovanni (10.10), il Cristo ha affermato: "Sono venuto perch� essi abbiano vita e l�abbiano in sovrabbondanza", concetto legato con la nuova nascita "dall�alto e dallo Spirito" di cui Ges� parla a Nicodemo (Giovanni 3.7). Il Messia torner� "armato" della spada dello
spirito che sovraintende la materia e le limitate conoscenze dell�uomo.
Sar� riconosciuto, e i nuovi servitori del mondo si raduneranno
spontaneamente attorno a Lui; indicher� con chiarezza il primo passo
necessario alla "rigenerazione". La "vita pi� abbondante" sar� come una
corrente che nei giusti, nei puri di cuore e nei misericordiosi produrr�
un effetto dirompente, perch� dai punti di tensione di anima e corpo si
libereranno le energie di amore e di saggezza, che sotto l�influsso dello
"Spirito di Pace e di Equilibrio", consentiranno l�instaurarsi dei giusti
rapporti umani e "si stabilir� una libera circolazione di verit� e di
vita, delle quali l�amore sar� la comune qualit� essenziale. (Alice Bailey,
Il Ritorno del Cristo, Nuova Era Editrice). "Il Cristo che torner� non sar� simile a quello
che in apparenza scomparve. Non sar� "l�uomo del dolore"; non sar� una
figura pensosa e silente. Enuncer� verit� spirituali che non richiederanno
alcuna interpretazione e non verranno fraintese, perch� Egli stesso ne
indicher� l�esatto significato. Per duemila anni � stato capo supremo
della Chiesa invisibile, la Gerarchia spirituale, composta di discepoli di
tutte le fedi. Egli riconosce e ama anche coloro che non sono cristiani e
restano fedeli al fondatore della propria religione, sia esso Buddha,
Maometto o altri. A Lui non interessa la religione cui gli uomini
appartengono, se il fine � l�amore per Dio � l�umanit�. Se gli uomini
attendono il Cristo che lasci� i suoi discepoli venti secoli fa, non lo
riconosceranno. Il Cristo non ha barriere religiose nella propria
coscienza, e non gli importa la fede che un uomo professa. |