Renzo Baschera

PROFEZIE SUL MONDO CHE SARA'

Gruppo editoriale Armenia

Sulle sponde del Tevere bivaccherà la morte  Terza ed ultima parte

 

I messaggi profetici di Nostradamus

 

 

……….per un tempo che potreb­be essere contenuto tra il 2010 e il 2030.

Sarà questo un periodo di rabbia e furore:

 

Roy contre Roy et le Duc contre Prince,

 haine entre iceux, dissention horrible;

rage et furerur sera toute province,

 France grand guerre et changement terrible. (XII-56)

 

Re contro re e duca contro principe,

odio tra essi, dissenso orribile:

rabbia e furore saranno intorno alla provincia

Francia grande guerra e cambiamento terribile.

 

Lotte intestine, rivendicazioni etniche “e di blasone”, saranno la corni­ce di questo tempo.

Il messaggio sembra riportare l’umanità alle lotte medievali. La conclu­sione è tragica. Si parla difatti di “grande guerra” e di “cambiamento terri­bile”. Cambiamenti radicali, che finiranno per creare disagi e sofferenze.


Ma questo riguarderà solamente la Francia?

Nostradamus indica la Francia e la vede “coinvolta” in una “grande guerra”. Questo lascia intendere che saranno coinvolti anche altri Paesi.

Ecco perché, ancora una volta, ogni cuore finirà per tremare:

 

A tenir par fort fureur contraindra,

 tout coeur trembler, Langon advent terrible,

 le coup de pied mille pieds se rendra,

 Gyrond, Garond ny furent plus horribles. (XII-65)

 

A tenere per forte il furore costringerà,

 ogni cuore tremare, Langon avvento terribile,

 il colpo di piede, mille piedi diventerà,

Gironda, Garonna non furono più terribili.

 

Tempo di furore. Un furore che costringerà a reggersi forte, per non perire.

I cuori tremano, per la paura. In Angola (Langon) si registrerà un evento terribile. E qui va ricordato che l’Angola fu per molto tempo un “serbatoio”, per la tratta degli schiavi.

L’evento terribile previsto da Nostradamus potrebbe essere pertanto da mettere in relazione con la schiavitù. Forse, una nuova forma di schiavitù.

Il “colpo al piede”, cioè la pedata, si deve intendere come un atto di violenza. Ma questa violenza finirà per aumentare. Si parla difatti di “mille piedi”, mille pedate.

Sarà il sud della Francia a conoscere prove terribili. La Garonna e la Gironda, il suo estuario, lasciano intendere che alla violenza dell’uomo si aggiungerà anche la violenza della natura.

E le tribolazioni continueranno con l’invasione degli arabi:

 

De la Felice Arabie contrada,

 naistra puissant de ioy Mahométique,

 vexer l’Espaigne, conquister la Grenade,

 et plus par mer à la gent Lygustique. (V-55)

 

Dalla felice Arabia nazione,

 potente nascerà l’islamica legge,

opprimerà la Spagna, conquisterà Granata,

 e ancor più dal mar Ligure attaccherà la gente.

 

La storia si ripeterà. Gli arabi ritorneranno a invadere l’Europa. Dalla “felice Arabia” partirà un’ondata umana che finirà per invadere tutta l’Europa, “inquinando le religioni”.


C’è difatti un pericolo nascosto, che si dovrebbe già valutare: la perdi­ta d’identità degli uomini e delle religioni, perché si corre il rischio di ar­rivare a “un ibrido pastone”.

Nostradamus mette in risalto due Paesi, maggiormente coinvolti nel­le conquiste arabe: la Spagna e l’Italia. E per quest’ultima ricorda la Liguria, che diverrà il “corridoio islamico per l’invasione dell’Euro­pa”.

La maggior parte dei Paesi dell’Europa centrale entreranno in una profonda crisi. Nella disperazione e nell’incertezza, alcuni Paesi non tro­veranno altra soluzione al di fuori di quella di ritornare alle vecchie mo­narchie.

Così avverrà anche per l’Italia:

 

Eiovas proche, eslogner Lac Leman,

fort grads apprests, retour, confusion,

loin de Nepveuxdu feu grand Supelmann,

tous de leur Fuyte... (XII-69)

 

Eiovas vicino, allontanare lago Lemano,

 assai grandi preparativi, ritorno, confusione:

lontano il nepote del grande Supelman,

 tutti della loro fuga...

 

Il messaggio contiene due anagrammi significativi: Eiovas, cioè Sa­voie e Supelmann, che si potrebbe tradurre in

S. L. Emanun. Tra queste lettere potrebbe essere celato il nome del discendente dei Savoia che ri­tornerà sul trono.

Ma ritornerà in un periodo di grande confusione.

Significativo è il luogo di provenienza: il lago Lemano, cioè il territo­rio della Svizzera.

Il ritorno dei Savoia in Italia (e, probabilmente, il ritorno dei Borboni in Francia) non risolverà però i problemi del momento. E questo anche perché i popoli s’illudevano di ritrovare nelle ex case regnanti un punto di riferimento, un punto stabile. Mentre l’instabilità avrà ormai radici co­sì profonde da rendere impossibile ogni mutamento radicale, in senso po­sitivo.

E questa confusione, questa instabilità, finirà per coinvolgere anche le terre d’oltreoceano e le chiese:

 

Sur les rochers sang on verra pleuvoir,

 sol orient, Saturne occidental:

prés d’Orgon, guerre, à Rome grand mal voir,

 nefs parfondrées, et prins le Tri dental. (X-65)

 


Sulle rocce sangue si vedrà piovere,

 sole oriente, Saturno occidentale:

presso Orgon guerra, a Roma gran mal vedere

 navi confuse, e preso tridente.

 

Pioverà sangue in montagna, mentre il sole nasce, Saturno tramonterà. Guerra nello stato di Oregon, negli Usa. Mentre a Roma matureranno terribili eventi.

Le “navi”, cioè le navate delle chiese, saranno confuse. E questo, for­se, in seguito “all’inquinamento del vitello d’oro” e la perdita d’identità.

Sarà in questo tempo che scomparirà a Roma la statua del Tritone, nella fontana di piazza Barberini. Il “Tri dental” potrebbe avere però an­che un significato allegorico. Potrebbe rappresentare, secondo il simboli­smo cristiano “l’arma del diavolo”. E potrebbe anche rappresentare il fulmine, la saetta, il castigo che viene dal cielo.

Un castigo che si traduce anche in un periodo di grandi inondazioni:

 

La Grande Bretaigne, comprinse d’ Angleterre,

 viendra par eux si haut inonder,

 la Ligue neuve d’ Ausonne fera guerre,

 que contre eux ils se viendront bander. (III-70)

 

La Gran Bretagna, compresa l’Inghilterra,

verrà per essi così alto inondare,

 la Lega nuova d’Ausonia farà guerra

che contro essi si verranno a schierare;

 

La Gran Bretagna (e qui s’intende tutta la Bretagna, quella francese e quella inglese) sarà inondata. Un maremoto finirà per distruggere una galleria sottomarina.

Il messaggio parla anche di una guerra proclamata dalla nuova Lega Ausonica, che coinvolgerà anche l’Italia (Auson era l’antico nome dell’I­talia). Bisogna precisare però che Ausonia era solamente quella parte dell’Italia indipendente dall’influenza greca.

Il termine “Ausonia” potrebbe pertanto anche indicare “indipendenza, libertà”.

In questo contesto potrebbe inserirsi una parentesi storica, che vedrà l’Italia e la Spagna senza governo:

 

Peuple sans chef d’Espaigne, d’Italie,

 morts, profligez le Cheronese,

 leur dict trahy par legére folie,

 le sang nager partout à la traverse. (III-68)

 

Popoli senza capo, di Spagna e d’Italia,

 morti, sconfitto il cheronese,

il loro dittatore tradito per leggerezza,

il sangue scorrere dappertutto all’inverso.

 

Periodo di anarchia. La Spagna e l’Italia saranno per lungo tempo sen­za “capo”, cioè senza governo.

Crisi della democrazia e sfiducia in ogni forma di governo.

La sorte non è migliore per la Grecia, dove sarà tradito e sconfitto il capo.

Forse, evidenziando la Spagna, l’Italia e la Grecia, il veggente voleva indicare tutta la civiltà classica. Tutto il mondo occidentale caratterizzato dalla cultura latina.

Interessante l’ultimo vaticinio: “il sangue scorrerà dappertutto all’in­verso”. Che cosa vuol dire? Forse, il sangue sarà versato “per mano ami­ca e non nemica”.

Si ritorna quindi alle lotte fratricide, alle guerriglie etniche. E si combatterà anche sui mari:

 

Un peu aprés non point longue intervalle,

par mer et terre sera faict grand tumulte,

beaucoup plus grande sera pugne navalle,

feux, animaux, qui plus feront d’insulte. (II-40)

 

Un po’ dopo un intervento affatto lungo,

 per mare e terra sarà fatto gran tumulto,

molto più grande sarà battaglia navale,

 fuochi, animali, quelli che faranno maggiore danno.

 

Si combatterà “per mare e per terra”. Il veggente precisa che “sarà più grande” la battaglia navale. Forse, questa battaglia è da mettere in rela­zione con lo sbarco e l’invasione islamica dell’Europa.

Il maggior danno sarà provocato dai “fuochi”, cioè dagli incendi e da­gli insetti.

Sarà questo il tempo in cui Roma concluderà la sua storia. Su questo punto troviamo due quartine di particolare interesse:

 

O vaste Rome ta ruyne s’approche,

 non de tes murs, de ton sang et substance,

 l’aspre par lettres fera si horrible coche;

 fer poinctu mis à tous jusqu’au manche. (X-65)

 

Oh, vasta Roma, la tua rovina si avvicina,

non delle tue mura, del tuo sangue e della tua sostanza,


l’aspro per le lettere farà così orribile troia,

 ferro puntato messo a tutti fino al manico.

 

Si avvicina la rovina di Roma. La fine della “città eterna”.

E da notare però che non si profetizza la rovina “delle mura” di Roma, ma della sua storia, della sua tradizione, della sua gloria.

Assistiamo al “crollo morale” della città “che si credeva eterna”. Il “centro del mondo” sarà trasformato in un meretricio. E su questa strada, la “città che si credeva eterna” si è probabilmente già incammina­ta.

Ma sentiamo un vaticinio ancora più significativo:

 

Le grand cité sera bien desolée,

des habitants un seul n’y demourra,

mur, sexe, temple et vierge violée

, par fer, feu, peste, canon peuple mourra. (III-84)

 

La grande città (Roma) sarà desolata,

degli abitanti uno solo non vi dimorerà,

mura, sesso, tempio e vergine violati,

 con ferro, fuoco, peste, il popolo canonico morirà.

 

La desolazione sarà l’ultima corona di Roma. Una città che finirà per essere disabitata, perché su di lei si abbatterà l’ira del cielo.

La desolazione sarà la conseguenza di una guerra, o di rapidi muta­menti della natura. E qui c’è un collegamento con gli altri messaggi pro­fetici, che prevedono un terremoto “che modificherà l’aspetto di Roma”, per la fine del Millennio, o comunque per un tempo molto vicino.

Ferro, fuoco, peste, completeranno la fine di un tempo. Anche “il popolo canonico”, cioè il clero, sarà travolto da questa bufe­ra purificatrice.

Con il crollo della città “che si credeva eterna”, si concluderà la civiltà occidentale.

La storia girerà pagina. E i tempi saranno nuovi.

Anche perché la terra sarà nuova.

Fine..