R. BASCHERA - Armenia

 

Le rivelazioni di Gesù al pontefice sul futuro dell'umanità

 

LE PROFEZIE DI PIO XII

 

 

Il tempo della ricostruzione 6°

 

/ Papi verranno da lontano

«Saranno necessari ancora due o tre Papi... e poi

il vicario di Cristo verrà da lontano...».

 

Nel 1953 Pio XII riuscì a formare quello che venne chiamato «il mappamondo vivente». Riuscì cioè a superare la tradizione secondo la quale la maggioranza dei cardinali doveva essere italiana.

Il Pontefice nominò difatti diversi cardinali stranieri. E così i piatti della bilancia cambiarono posizione: alcuni decenni prima si contavano settanta cardinali italiani e solamente sedici stranieri. Con le ultime nomine di Pio XII si era invece arrivati a quarantaquattro cardinali stranieri e ventisette italiani.

Fra i nuovi cardinali italiani c'era anche il Nunzio di Francia, monsignor Roncalli, che succederà a Pio XII.

E vennero anche nominati cardinali due presuli che non ebbero la possibilità di presenziare alle cerimonie: l'arcivescovo di Varsavia, monsignor Wyszynski, e l'arcivescovo di Zagabria, monsignor Stepinac.

«Ho aperto le porte al mondo», disse allora Pio XII «perché la Chiesa è universale... la tradizione del Papa italiano non potrà certamente esaurirsi in breve tempo; saranno necessari ancora due o tre Papi. E poi il Vicario di Cristo verrà da lontano...».

Il vaticinio si è già avverato. Dopo la scomparsa di Pio XII, sono stati eletti tre Pontefici: Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I. E il quarto successore arrivò dalla «martoriata Polonia» e assunse il nome di Giovanni Paolo II.

Al termine del Concistoro del 1953, un vaticanista scrisse che «il Pontefice si era intrattenuto soprattutto con il neocardinale Roncalli». Ma non era stato possibile conoscere l'oggetto del «prolungato dialogo con Sua Santità».

Forse Pio XII aveva intuito che il cardinale Roncalli, appena nominato, sarebbe stato il suo successore.

 

 

NON AVRETE PIÙ LA DEMOCRAZIA MA LA CORRUZIONE

«L'uomo onesto diventerà una rarità, perché la

corruzione finirà per abbracciare il mondo...».

 

«Quando il Millennio sarà alla fine, l'uomo onesto diventerà sempre più raro, perché la corruzione finirà per abbracciare il mondo intero...».

Nei messaggi di Pio XII, come in questo caso, si scorge la preoccupazione maggiore per i tempi che riguardano «la prossima generazione», cioè per un tempo che va collocato appunto tra la fine e l'inizio del Millennio.

«Anche l'Italia», disse un giorno il Pontefice «sarà presa nel vortice della corruzione... La democrazia finirà per diventare un paravento... per nascondere malefatte di ogni genere. Uomini disonesti, guidati da Satana, saliranno nei posti più alti della politica. Inganneranno il popolo e rovineranno l'economia...».

E ancora: «Arriverà un tempo in cui non esisterà Paese senza scandali; senza una storia vergognosa... Il decadimento politico

porterà inevitabilmente al decadimento morale... Arriverà un tempo in cui la corruzione sarà legge di vita».

Questa preoccupante, tragica premonizione, la troviamo anche in altri messaggi profetici. Si potrebbe parlare di un mosaico che si sta componendo. E ormai mancano poche tesserine per avere il quadro completo.

Nei vaticini del Monaco Olivetano si dice a questo proposito che: «... Il Millennio finirà nella corruzione e nell'odio, ladri e impostori occuperanno i posti di comando... E gli ordini saranno impartiti da Satana; perché questo sarà il tempo di Satana».

In altri vaticini del XVII secolo si dice ancora che: «Quando morirà il Millennio, moriranno l'onestà e la giustizia... E sarà necessaria almeno una generazione prima che le piante velenose possano essere completamente sradicate».

 

 

L'uomo sarà ridotto a puro oggetto della società

«I pericoli della spersonalizzazione dell'uomo moderno

cresceranno inevitabilmente nel tempo...».

 

Nel radiomessaggio natalizio del 1952, Pio XII esternava le sue preoccupazioni per la spersonalizzazione dell'uomo moderno «che la società riduce a puro oggetto; vittima di una meccanizzazione delle coscienze».

Su questa strada, proseguiva il messaggio, «... non troveranno posto che l'ingiustizia e il disagio, con tutte le immaginabili sciagure provocate dalla fame e dalla disoccupazione».

Questo grave problema era motivo di costante preoccupazione, da parte del Pontefice. Un giorno, parlando con un gruppo di collaboratori dichiarò: «... i pericoli della spersonalizzazione dell'uomo moderno sono ancora allo stato embrionale... ma cresceranno inevitabilmente nel tempo. E, quando l'uomo sarà spersonalizzato, sarà considerato come un oggetto... E sarà acquistato e usato, come si usa un oggetto».

E ancora: «La società dei consumi non accetta l'uomo con una sua idea... l'uomo capace di difendere le sue convinzioni; perché l'uomo dev'essere solamente uno strumento di lavoro, di produzione, di profitto...».

In alcuni discorsi, pronunciati dal Pontefice nel 1954 e 1955, emerge ancora questa sua preoccupazione per «l'uomo spersonalizzato», per «l'uomo oggetto».

«Il costo che l'uomo dovrà pagare per un illusorio benessere materiale è troppo alto, perché dovrà spesso sacrificare la sua personalità e la sua dignità... Il consumismo farà dell'uomo un oggetto. Ma le conseguenze non si vedranno a breve distanza di tempo... Sarà necessario almeno mezzo secolo prima che l'uomo si renda conto dell'inganno... O meglio, che alcuni uomini si rendano conto dell'inganno, perché la massa, formata dall'uomo-oggetto, non si renderà conto di questa tragica realtà».

E c'è una frase ancora più significativa, pronunciata dal pontefice in occasione del radiomessaggio natalizio del 1955: «La politica consumistica è un mezzo per ridurre in schiavitù l'uomo».

 

 

Gli uomini parleranno con gli angeli

«Arriverà un giorno in cui l'uomo parlerà con gli

angeli... E in quel giorno proverà una gioia tale che

nessuna parola al mondo può descriverla».

 

Nel 1956, dopo il soggiorno estivo a Castelgandolfo, Pio XII parlò a un gruppo di seminaristi francesi.

«I tempi», disse il Pontefice «tendono ad allontanare l'uomo dalla spiritualità, per renderlo schiavo delle cose terrene... Il vostro compito sarà pertanto quello di riavvicinare l'uomo alle cose eterne, alle cose che non si vedono, ma che esistono, ed esisteranno in eterno... Bisogna allargare gli orizzonti dell'uomo... Bisogna far capire all'uomo che non è solo, perché legioni di angeli sono sulla terra. E verrà giorno in cui gli uomini parleranno con gli angeli...».

Era il tempo in cui il Pontefice aveva avuto «visioni celesti». E, probabilmente, si sentiva avvolto in un'atmosfera soprannaturale.

«Gli angeli», disse un giorno «sono così vicini a noi che, nei momenti di pace profonda, riusciamo a sentire la loro presenza...».

Il Pontefice viveva in una dimensione mistica, che solamente i grandi spiriti riescono a «sentire».

Molti vaticini parlano delle «presenze angeliche sulla terra», soprattutto nel tempo in cui «la terra sarà aperta per essere lavata e purificata».

In un vaticinio del XVI secolo, ritrovato in una chiesa della Lorena dopo la rivoluzione francese, si dice che «alla fine del Millennio, legioni di angeli scenderanno sulla terra, per contrastare la strada ai demoni...».

E gli uomini «sentiranno» la battaglia tra le forze del bene e le forze del male. «Sentiranno», ma non «vedranno» la battaglia finale.

Saranno gli angeli a vincere. E, da quel momento in poi, l'uomo imparerà a parlare con gli angeli.

Perché le distanze tra il cielo e la terra saranno accorciate.

 

 

Arriverà il tempo dei falsi profeti

«II tempo dei falsi profeti è vicino...

Saranno vestiti da politici o da scienziati...

e lasceranno alle spalle la desolazione».

 

Anche nel Vangelo di Matteo si profetizza l'evento dei «falsi profeti». «Guardatevi... perché verranno a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci».

C'è quindi l'inganno, perché gli uomini «saranno presi con false parole di amore e di giustizia, per poi essere condannati a vivere nell'odio e nell'ingiustizia».

Pio XII, analizzando i tempi in cui sta vivendo l'umanità, «vede» i falsi profeti nei politici corrotti o negli scienziati che stravolgono le leggi naturali.

C'è in proposito una frase significativa, pronunciata da Pio XII nel 1952: «Si sta avvicinando il tempo dei falsi profeti... inganneranno facilmente i puri di cuore, perché si presenteranno nella veste di uomini di grandi capacità e di grande cuore, invece saranno politici corrotti e scienziati senza scrupoli...».

Nel giorno dei falsi profeti siamo già entrati.

L'operazione «mani pulite» ne è una conferma eloquente. Ma è solamente l'inizio, perché arriverà un momento in cui tutti coloro che si avvicinano alla politica saranno dei ««falsi profeti», in quanto il loro scopo non sarà quello di servire la società, ma di utilizzare la società, per scopi più o meno leciti.

Ai politici corrotti e corruttori si aggiungono gli scienziati che mirano unicamente a strabiliare il mondo con le loro ricerche.

E qui troviamo al primo posto i ricercatori nel campo della genetica, con gli uteri in affitto e le inseminazioni ibride.

E le ricerche sono appena iniziate.